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Prorogato lo stop ai neonicotinoidi sul mais

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Comunicato di risposta alla circolare del Settore Fitosanitario protocollata l' 11 luglio 2011

Il 18 di luglio abbiamo ricevuto dal Settore Fitosanitario, per conoscenza, la Nuova circolare sulle indicazioni di intervento per il 2° trattamento contro lo Scafoideo vettore della Flavescenza Dorata destinato alle aziende aderenti alle misure agroambientali del P.S.R. (quelle che percepiscono i contributi europei).

Grande novità è l'inserimento tra i prodotti impiegabili, del Piretro naturale, la sostanza usata da chi fa "Biologico".

E' una scelta coraggiosa, in quanto i formulati a base di piretro naturale sono molto potenti al contatto, ma essendo fotosensibili degradano molto rapidamente, in uno o due giorni al massimo.

Peccato che subito dopo l'estensore si affretti a dichiarare, riguardo al piretro: "peraltro è poco efficace contro gli adulti di scafoideo".
Come se tutti questi anni di trattamenti con le altre sostanze chimiche, dai tempi di carenza lunghissimi avessero risolto il problema!

Altra grande novità è che finalmente i tecnici hanno capito che le api non volano solo alla ricerca di fiori da cui prelevare nettare e pollini: quest'anno è stato scoperto che "le api d'estate possono frequentare i vigneti anche per presenza di melata di metcalfa o per rifornirsi di acqua di rugiada".

In questo caso i viticultori sono avvertiti: si sconsiglia (non se ne fa divieto) l'impiego del neonicotinoide Thiamethoxam "nelle aree viticole contigue ad aziende apicole".

In italiano il termine "contiguo" signifi
ca "Che è a contatto, vicino e confinante", un sinonimo è adiacente.

Con questa affermazione si ribalta sulle spalle dei poveri viticultori la responsabilità per un futuro e possibile danno, anche in vista delle denuncie che incominciano a circolare, non potranno dire di non essere stati informati da chi sinora sarebbe responsabile.

Come dovrà comportarsi quindi il viticultore? Fino a che raggio (100 metri, 1 km, o 3 km come dice il regolamento del biologico sulle api in merito all'area di bottinatura) dovrà prendersi la briga di cercare se ci sono apicoltori?
E chi porta le api nelle zone nettarifere, per la raccolta da nomadismo, dovrà cercare se alla stessa distanza ci sono viticultori che hanno il problema della flavescenza?

Ovviamente per noi tali decisioni sono totalmente insufficienti, non spostano di un millimetro le nostre posizioni circa la richiesta di bandire i neonicotinoidi dagli impieghi in agricoltura.

Ci auspichiamo però che questo sforzo per venire incontro alle nostre istanze sia solo l'inizio di una più profonda e sostanziale revisione dell'atteggiamento di rassegnazione riguardo alla ineluttabilità dell'uso della chimica in agricoltura.

Le nuove leggi europee sulla riduzione dei pesticidi lo impongono, le alternative ci sono, se si vogliono applicare. I corsi di laurea in agricoltura biologica sfornano tecnici sicuramente preparati per fornire indicazioni al riguardo, e per adesso non sono ancora stati aboliti.

Marisa Valente, Renato Bologna