III.
INFORMAZIONE SULLE CONDIZIONI IN CUI AVVIENE L'EMISSIONE DELIBERATA E SULL'AMBIENTE
RICEVENTE
A. Informazione sull'emissione:
1. Descrizione dell'emissione deliberata progettata, compreso lo o gli scopi e i prodotti
previsti.
2. Date previste dell'emissione e previsto calendario dell'esperimento, comprese la
frequenza e la durata delle emissioni.
3. Preparazione della zona prima dell'emissione.
4. Superficie della zona.
5. Metodo o metodi impiegati per l'emissione.
6. Quantità di OGM da emettere.
7. Perturbazione della zona (tipo e metodo di coltivazione, attività minerarie,
irrigazione, altre attività).
8. Metodi di protezione dei lavoratori durante l'emissione.
9. Trattamento della zona dopo l'emissione.
10. Tecniche previste per eliminare o rendere inattivi lo o gli OGM alla fine
dell'esperimento.
11. Informazioni e risultati di precedenti emissioni degli OGM, specialmente se fatte su
scale e in ecosistemi differenti.
B. Informazione sull'ambiente (zona d'emissione e ambiente più vasto):
1. Localizzazione geografica e coordinate della o delle zone (in caso di notifica ai sensi
della parte C, per zone di emissione si intendono le località previste per l'uso del
prodotto).
2. Vicinanza fisica o biologica a persone e altri elementi di flora e fauna significativi.
3. Vicinanza a significativi biotopi o località protette.
4. Entità della popolazione locale.
5. Attività economiche delle popolazioni locali basate sulle risorse naturali della
località.
6. Distanza dalle più vicine località protette per l'acqua potabile e/o altri scopi
ambientali.
7. Caratteristiche climatiche della o delle regioni che possono essere colpite.
8. Caratteristiche geografiche, geologiche e pedologiche.
9. Flora e fauna, ivi comprese colture, bestiame d'allevamento e specie migratorie.
10. Descrizione degli ecosistemi, bersaglio o meno, che possono essere colpiti.
11. Confronto dell'habitat naturale dell'organismo ricevente con la zona proposta per
l'emissione.
12. Eventuali programmi, conosciuti, di sviluppi o modifiche dell'uso del terreno nella
regione che possono influenzare l'impatto ambientale dell'emissione.
IV. INFORMAZIONE SULLE INTERAZIONI TRA GLI OGM E L'AMBIENTE
A. Caratteristiche che influenzano la sopravvivenza, la moltiplicazione e la
dispersione:
1. Caratteristiche biologiche che influenzano la sopravvivenza, la moltiplicazione e la
dispersione.
2. Condizioni ambientali note o previste che possono influenzare la sopravvivenza, la
moltiplicazione e la dispersione (vento, acqua, suolo, temperatura, pH, ecc.).
3. Sensibilità ad agenti specifici.
B. Interazioni con l'ambiente:
1. Habitat previsibile degli OGM.
2. Studi del comportamento, delle caratteristiche e dell'impatto ecologico degli OGM in
ambienti naturali simulati, come microcosmi, stanze di crescita, serre.
3. Capacità di trasferimento genetico:
a) trasferimento, dopo l'emissione, di materiale genetico dagli OGM ad organismi negli
ecosistemi influenzati;
b) trasferimento, dopo l'emissione, di materiale genetico da organismi indigeni agli OGM.
4. Probabilità di selezione, dopo l'emissione, che comporti la manifestazione di
caratteri imprevisti e/o indesiderabili nell'organismo modificato.
5. Metodi applicati per garantire e verificare la stabilità genetica. Descrizione dei
caratteri genetici che possono prevenire o ridurre al minimo la dispersione di materiale
genetico. Metodi di verifica della stabilità genetica.
6. Vie di dispersione biologica, interazioni note o potenziali con l'agente di
dispersione, incluse inalazione, ingestione, contatto in superficie, tana, ecc.
7. Descrizione di ecosistemi in cui gli OGM possono essere dispersi.
C. Impatto ambientale potenziale:
1. Possibilità di incremento eccessivo della popolazione nell'ambiente.
2. Vantaggio competitivo degli OGM rispetto allo o agli organismi riceventi o parenti non
modificati.
3. Individuazione e descrizione degli organismi bersaglio.
4. Meccanismo previsto e osservato di interazione tra gli OGM emessi e l'organismo
bersaglio.
5. Individuazione e descrizione di organismi non bersaglio che possono essere colpiti
involontariamente.
6. Probabilità di variazioni, dopo l'emissione, delle interazioni biologiche o del campo
ospite.
7. Effetti noti o previsti sugli organismi non bersaglio nell'ambiente, impatto sui
livelli di popolazione degli organismi competitori, prede, ospiti, simbiotici, predatori,
parassiti e patogeni.
8. Coinvolgimento noto o previsto in processi biochimici.
9. Altre interazioni con l'ambiente potenzialmente significative.
IV. INFORMAZIONE SUI PIANI DI SORVEGLIANZA, DI CONTROLLO E DI TRATTAMENTO DEI
RIFIUTI E SUI PIANI DI INTERVENTO IN CASO DI EMERGENZA
A. Tecniche di sorveglianza:
1. Metodi per rintracciare gli OGM e per controllarne gli effetti.
2. Specificità (per individuare gli OGM e distinguerli dagli organismi donatori, ricevuti
o se del caso, parenti), sensibilità e affidabilità delle tecniche di controllo.
3. Tecniche per rilevare il trasferimento del materiale genetico donato in altri
organismi.
4. Durata e frequenza del controllo.
B. Controllo dell'emissione:
1. Metodi e procedure per evitare e/o ridurre al minimo la diffusione degli OGM al di
fuori della zona d'emissione o della località designata per l'uso.
2. Metodi e procedure per proteggere la zona dall'intrusione di individui non autorizzati.
3. Metodi e procedure per impedire che altri organismi penetrino nella zona.
C. Trattamento dei rifiuti:
1. Tipo di rifiuti prodotto.
2. Volume di rifiuti previsto.
3. Eventuali rischi.
4. Descrizione del trattamento previsto.
D. Piani di intervento in caso di emergenza:
1. Metodi e procedure per controllare gli OGM in caso di diffusione non prevista.
2. Metodi di decontaminazione delle aree colpite, per esempio estirpazione degli OGM.
3. Metodi di eliminazione o di disinfezione per piante, animali, suoli, ecc., che sono
stati esposti durante o dopo la diffusione.
4. Metodi per l'isolamento della zona colpita dalla diffusione.
5. Piani per la protezione della salute umana e dell'ambiente in caso di manifestazioni di
effetti non desiderabili.
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