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La vera storia della guerra al terrorismo ovvero "Il petrolio del Caspio"
Un altro caso di giornalismo di carattere!

Gli attentati dell'11 settembre erano già stati pianificati 2 anni fa...
11 settembre, la spia che sapeva troppo. 
Un tenente della marina Usa, ora in carcere in Canada, aveva ottenuto informazioni top-secret in Russia.

Indicò in anticipo i bersagli. «Il piano: consentire un attentato, impedire gli altri»

di STEFANO MANNUCCI, da Il Tempo -> link

«VOSTRO onore, mi permette di chiamare il Pentagono?». Il 10 gennaio scorso, con una trovata degna di Perry Mason, l’avvocato Paul Slansky è riuscito a dimostrare che il suo cliente, Delmart Vreeland, non è un pazzo, come sostengono i governi di Stati Uniti e Canada. Attraverso il "viva voce", tutti i presenti nell’aula giudiziaria di Toronto hanno ascoltato ciò che diceva, da Washington, l’ignaro centralinista del Dipartimento della Difesa: «Il tenente Vreeland è identificato dalla sigla 0-3, questo è il suo diretto, questo il numero della sua stanza». Non è vero, dunque, come hanno tentato di dimostrare gli alti comandi militari, che l’uomo sia stato congedato per scarso rendimento nell’86. Ha ragione Vreeland: è tuttora un ufficiale della marina americana, da anni impegnato in missioni di intelligence. E ora, in carcere dal dicembre 2000 per reati connessi a frodi con le carte di credito, teme per la sua vita, sopratutto se si dovesse decidere l’estradizione negli Usa. In molti potrebbero avere interesse a tappare la bocca alla spia che sapeva troppo. 
I guai di Vreeland iniziano quando, nell’autunno di due anni fa, viene inviato in trasferta a Mosca con due compiti: investigare su un traffico intercontinentale di droga e acquisire documenti russi e cinesi che provino l’intenzione dei due Paesi di contrastare il progetto statunitense per lo scudo spaziale. Tra i suoi interlocutori all’ombra del Cremlino c’è un sedicente "analista di sistemi informatici", il 35enne Marc Bastien, dipendente dell’ambasciata canadese e agente del Csis, il servizio segreto di Ottawa. Il tenente Vreeland entra in possesso di una carta che forse non avrebbe voluto mai vedere: i russi scrivono che sono stati decisi attentati devastanti su una serie di obiettivi che comprendono il World Trade Center, il Pentagono, la Casa Bianca, le Sears Towers di Chicago, il Parlamento canadese, sedi di banche a Toronto, Ottawa e Montreal, centrali idroelettriche. L’informazione suggerisce che Osama Bin Laden ne è solo l’esecutore materiale, agli ordini di qualcuno più in alto, e il messaggio finale è di quelli che gelano il sangue: «Consentire solo un attacco. Impedire gli altri». 
A quel punto Vreeland tenta di avvertire i suoi superiori, e di segnalare la faccenda al Csis e alle Guardie a Cavallo della sede diplomatica canadese. Anche Bastien capisce che per lui le cose si mettono male: «Non mi fido di nessuno, qui a Mosca», confida. Nel frattempo, il tenente di marina lascia la Russia e viene arrestato non appena il suo aereo atterra a Toronto. Sul suo capo pende un mandato di cattura internazionale emesso dallo Stato del Michigan: l’accusa è di aver falsificato e utilizzato carte di credito a suo nome. È il 6 dicembre 2000. Sei giorni più tardi, Bastien viene trovato morto nel suo appartamento moscovita, «per cause naturali», dichiarano i medici. Ma sei mesi dopo, i risultati sulla salma tornata in patria dimostrano che Bastien era stato con ogni probabilità avvelenato. Qualcuno, forse una donna, aveva versato nel suo drink dosi massicce di un antidepressivo. 
In carcere, Vreeland tenta in ogni modo di far filtrare la "soffiata" sugli imminenti attentati. Ma non ha successo. Gli 007 statunitensi e canadesi continuano a ripetere che si tratta delle bugie di un ciarlatano, di un truffatore incallito. Così, l’11 o il 12 agosto 2001 (l’unica incertezza è sulla data esatta) l’ufficiale scrive tutto ciò che sa e lo chiude in una busta, consegnandola alla direzione del penitenziario. La lettera viene riaperta il 14 settembre, quando troppe cose sono già accadute: scattano immediatamente gli allarmi in Nord America, a protezione dei bersagli segnalati. 
Il processo contro di lui, che vede agli atti l’affidavit con la missiva top-secret, è ancora in corso: la marina militare di Washington ha inviato alla Corte 1200 pagine di documenti in cui "risulterebbe" che Vreeland è stato congedato sedici anni fa. «È una prova della loro malafede - ripete un altro degli avvocati difensori, Rocco Galati - Tutto questo materiale è stato manomesso in modo persino grossolano: non sono riusciti a cancellare i dati di alcune visite mediche sostenute dal mio assistito nel 1990». Anche dopo la telefonata al Pentagono, l’accusa continua a seguire la pista del "pazzo", dell’"impostore", e i legali temono che qualcuno possa tentare di ucciderlo anche in cella, figurarsi una volta estradato negli Usa. I segnali non mancano, del resto, neppure per Slansky e Galati: con gatti impiccati alla veranda di casa, o auto danneggiate in apparenti atti di vandalismo.

I links sull'argomento

La pagina della news: 
Did this man predict Sept. 11? Strange story of a jailed spy unfolds in Toronto court 

American Spy Warned Canadian Government About Sept.11 Attacks

October 24, 2001 -- An incredible tale has been unfolding in a Toronto courtroom. Not only did a man claiming to be an American spy try to warn Canadian authorities about the September 11th attacks. He was deliberately ignored and locked away! 
It draws together the threads of a narrative some describe as "stunning and fantastic," while others wonder if it isn't just the ravings of a lunatic. 
The man telling the tale in sworn court affidavits is Delmart Edward Vreeland, who faces credit fraud charges in Canada and in the United States, where officials are attempting to extradite him. 
The 35-year-old American claims to be a lieutenant in a U.S. Navy intelligence unit - a spy who says he knew in advance about the Sept. 11 terrorist attacks. 
In his affidavit, he says he tried to warn Canadian intelligence about possible terrorist attacks on New York and the Pentagon, along with targets in Ottawa and Toronto, but was written off as a petty criminal. 
So he wrote the warning on a piece of paper, sealed it in an envelope, and handed it to jail guards a month before the attacks. They opened the letter Sept.14 and immediately forwarded the information to Ottawa. 
His lawyers, Rocco Galati and Paul Slansky, are fighting extradition, telling the court he could face treason charges and the death penalty in the U.S. 
In the first stage of hearings, federal prosecutor Kevin Wilson yesterday told Mr. Justice Archie Campbell of the Superior Court of Justice that he was skeptical of Vreeland's claims. 
"Is his story possible? I can't go so far as to say it's not possible, but it's not plausible," Wilson said. 
The prosecutor said he has seen no evidence to back Vreeland's claim that Canadian embassy official Marc Bastien was murdered in Moscow in December. Canadian officials said the 35-year-old computer specialist died of natural causes. 
So, who is Delmart Edward Joseph Michael Vreeland II? 
According to court documents, Vreeland was 18 when he enlisted in the U.S. Navy in 1984. 
Two years later, Vreeland says in his affidavit, he joined a special unit investigating drug smuggling into the U.S. by naval personnel. But the navy says Vreeland was "unsatisfactorily discharged" in 1986. 
Vreeland also claims he gathered information on a crime family in Detroit and testified against them in 1998. 
Late last year, he says, he came to Canada to help smuggle Russian military secrets out of Moscow, including Russia's plan to counter the American "Star Wars" missile defence system. While in Moscow, Vreeland says, he met Bastien. 
Vreeland was arrested by a police fugitive squad nine months ago. While in Toronto (Don) Jail, he met Nestor Fonseca, who was facing drug smuggling charges and extradition to the U.S. The court documents say Fonseca allegedly told Vreeland of his plans to kill a Toronto judge and others. Fonseca was charged with counselling to commit murder. 
Galati and Slansky said in the documents that Vreeland should be put into the witness protection program in Canada because he is the main witness against Fonseca. 
Galati writes in one document: "Neither myself, nor Mr. Slansky ... have seen anything as incomprehensibly frustrating, inexplicable and irresponsibly absurd ... as the RCMP's position that they are not interested in reviewing Mr. Vreeland's information." 
It would appear, Galati says in the brief, that the Canadian and American governments have written Vreeland off as a "nut case," which he says is a "patently absurd conclusion." 

 

 

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