Venerdì 27 Settembre 2002
Mucca pazza, è ufficiale: c'è il primo malato in Italia
AGRIGENTO - E' stato confermato da una ricerca medica: c'è il primo caso in Italia della variante umana di "Mucca pazza". E' quello della giovane agrigentina di 25 anni, il cui dramma divenne pubblico nel febbraio scorso. Arriva, dunque, una conferma scientifica a quello che, fino a questo momento, era considerato solo un caso sospetto.
"E' il primo caso accertato in Italia. La diagnosi è clinicamente confermata", ha detto in un'intervista telefonica all'agenzia Reuters il professore Vincenzo La Bella dell'Università di Palermo. Il ministro della Sanità aveva annunciato il caso sospetto della variante di Creutzfeldt-Jacob nel febbraio scorso, mettendo in moto una squadra di medici, ricercatori e veterinari per studiare il caso. Adesso La Bella e i suoi colleghi hanno pubblicato la diagnosi nella rivista medico-scientifica "The Lancet".
"La donna è il primo caso di variante Cretzfeldt-Jacob in Italia, un Paese dove, da maggio 2002 sono stati identificati solo 64 casi di Bse su animali indigeni e 2 su bovini importati dalla Gran Bretagna", ha detto La Bella. Fuori dal Paese, invece, fino a maggio, ben 128 casi della fatale malattia degenerativa del cervello sono stati riscontrati in Gran Bretagna, Francia e Irlanda. "Ma è necessario sostenere e incoraggiare continuamente i programmi di controllo sugli esseri umani e animali anche in Italia", avverte il professore.
I medici hanno confermato la presenza della malattia nella donna con l'ausilio di risonanze magnetiche del cervello e una biopsia delle tonsille, superando la necessità dell'esame più classico per individuare il morbo: una biopsia del cervello in autopsia. La donna, che è cosciente e ha sempre partecipato alla sperimentazione clinica con un farmaco anti-malaria, è stata ricoverata in ospedale a novembre. La Bella ha sostenuto di avere appurato che la giovane non ha ricevuto sangue o subito trapianti di organi o tessuti, né ha mai lavorato in Gran Bretagna o in altri Paesi messi in relazione con la Bse. Gli scienziati sospettano, piuttosto, che la variante della Cretzfeldt-Jacob, identificata nel 1996, sia stata contratta mangiando carne contaminata con Bse.
Purtroppo la terapia con cui i medici hanno tentato di curarla "non ha prodotto fino ad ora alcun risultato", ha detto il professore Federico Piccoli, il neurologo palermitano che ha in cura la ragazza. "le sue condizioni sono davvero molto gravi".
La trasmissione attraverso il sangue e interventi chirugici sono anche sospettate vie di infezione. Inoltre, diversamente dal morbo di Cretzfeldt-Jacob, una rarissima malattia degenerativa del cervello, che usualmente colpisce gli anziani, la variante della Cretzfeldt-Jacob attacca persone giovani. Il periodo di incubazione, a quanto si sa, pare che duri parecchi anni, forse 10 o anche di più. Non esiste una cura per la malattia; fino a questo momento sono stati sviluppati solo i metodi analitici diagnostici. La scorsa settimana scienziati in Inghilterra hanno pubblicato nuovi dati indicando che solo poche migliaia di persone, piuttosto che i milioni prima temuti, starebbero incubando la terribile malattia.
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