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le ultime...scandalose ma dobbiamo proprio un sincero ringraziamento a tutti coloro che ci se desideri tradurre i testi, |
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" L' Alsace " du 22 / 02 : " Maïs : Aventis gagne contre DeKalb "
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fonte: il manifesto 18/8/99 ALIMENTI: PROTESTANO LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE E DEI CONSUMATORI "Una scelta di profitto"Dai Verdi dure reazioni alla decisione Ue di alzare la quantità di diossina consentita nelle carni bovine e suine: "Si è messa da parte la salvaguardia della salute" - MANUELA CARTOSIO - MILANO
L' ho sempre detto che i veterinari non difendono gli animali, ora sono costretto a dire che non difendono neppure gli umani. Meglio, difendono gli interessi economici, cioè un numero assai esiguo di persone". E' l'opinione di uno che conosce la bestia, Enrico Moriconi, veterinario pubblico di professione. Suscitata dalla decisione del Comitato veterinario dell'Unione europea che ha alzato da 100 a 200 nanogrammi la quantità di Pcb consentita nelle carni bovine e suine. I Pcb (policlorobifenili) sono composti da cui origina la diossina, responsabile in Belgio dello scandalo delle farine animali; la percentuale di 200 nanogrammi (un nanogrammo è un miliardesimo di grammo) va calcolato su un grammo di grasso. La decisione dei veterinari comunitari contrasta con il parere del Comitato scientifico dell'alimentazione della Ue che aveva fissato in 100 nanogrammi la soglia non superabile di Pcb negli alimenti. E' lo stesso valore previsto dalla normativa italiana; per questo l'Italia ha votato contro il provvedimento "dei veterinari", ne sollecita l'immediata revisione, ma non potrà impedire che nel nostro paese vengano importate e vendute carni con razione doppia di Pcb. E' la libera circolazione delle merci, bellezza. Per quanto determinata e agguerrita, Rosy Bindi può al massimo segnalare l'ingresso in Italia di partite di carne con 200 nanogrammi di Pcb e invitare a non consumarla. "Quella di Bruxelles è una decisione abnorme, squisitamente politica; la tecnica qui non c'entra nulla, dunque va contrastata politicamente", afferma Annamaria Procacci, la deputata verde che da anni si occupa di "sicurezza alimentare". Un'impresa quasi disperata che deve fare i conti con una "delinquenza raffinata" capace di sfuggire ai controlli e con la globalizzazione dei mercati che fa penetrare veleni e additivi poco raccomandabili anche nei paesi dove sono proibiti. Per fare un esempio: in Italia gli estrogeni nelle carni sono (teoricamente) al bando. "Ma siamo sotto attacco degli Usa, dove gli estrogeni sono ammessi". E allora che si fa, se non riusciamo a metterci d'accordo neppure nel nostro piccolo, in Europa? "In tutte le sedi, sia la Ue che il Wto (l'organizzazione mondiale per il commercio), dobbiamo far sentire le ragioni dei consumatori perché si mettano dei paletti alla prevalenza del profitto sulla salute". Procacci plaude all'Italia dove "almeno" i controlli sugli alimenti li fa il ministero della sanità. In altri paesi europei li fa il ministero dell'agricoltura, i produttori controllano se stessi. La deputata verde, però, non può dimenticare che anche noi abbiamo i nostri scheletri nell'armadio. Ricordate l'emergenza atrazina, quando l'acqua venne resa bevibile per decreto? Anche allora bastò alzare la soglia. Ora la Ue, supponiamo su sollecitazione del Belgio, copia il modello "made in Italy". Procacci è convinta che le cose in Italia siano cambiate: "Siamo il paese che fa più controlli". "Ma restano ridicolmente pochi", corregge Enrico Moriconi, "sul Pcb se ne faranno a largheggiare 300 in tutta Italia nell'arco di un anno". Anche Moriconi parla di "fregatura della globalizzazione": "Le regole sanitarie le fanno quelli che controllano i commerci, sono dettate dall'economia". Viviamo in un mondo di alimenti drogati e le conseguenze si vedranno nel medio-lungo periodo, dice il veterinario. Gli chiediamo se lui si difende digiunando. "No, mangio e mangio anche la carne", risponde Moriconi, "ma non quella tenera tenera, senza un filo di grasso ricercata dal 99% degli italiani". Mangiare meno e premiare chi produce bene: queste dovrebbero essere le due regole. E invece si incentivano anche i pessimi, con il risultato che i buoni chiudono le stalle e i pessimi prosperano. Da Bruxelles una fonte comunitaria interpellata dall'Ansa afferma che in Italia staremmo facendo tanto chiasso per niente: i 200 nanogrammi di Pcb non sarebbero una percentuale doppia visto che prima non era prevista alcuna soglia per carni bovine e suine. Argomento specioso (ammesso che sia vero) che non ferma l'onda delle critiche in casa nostra. Il presidente della Commissione agricoltura della Camera, il Verde Pecoraro Scanio, parla di "pagina nera nella storia d'Europa" e si appella a Prodi per bloccare "un gravissimo attacco ai consumatori", "una scelta che palesemente favorisce alcune industrie che allevano con mangimi non sani". Secondo la Coldiretti, con un limite legale di 200 nanogrammi di Pcb non sarebbe scoppiato il caso del pollo pazzo in Belgio; la variazione della soglia serve "per risollevare il mercato della carni nord europee". Protestano le associazioni ambientalistiche, Legambiente, Wwf, Greenpeace, e dei consumatori. I verdi manifestano oggi alle 12 sotto la sede Ue in via Poli a Roma: "Per un'Europa della salute, non della diossina". Tutti sollecitano che la soglia torni ai 100 nanogrammi e in molte prese di posizione si affaccia lo spinoso problema della "sovranità nazionale" dei paesi membri dell'Ue. |
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fonte: il manifesto 27/8/99Diossina nei cibi, Bruxelles rinvia la decisioneSarà presentata entro metà settembre la proposta di revisione della legge, elaborata dalla Commisione europea, che stabilisce la quantità massima di Pcb - sostanza che rivela la presenza di diossina - che può essere presente negli alimenti. La Commissione europea, però, ha già annunciato che confermerà la decisione di raddoppiare a 200 nanogrammi per ogni grammo di peso la quantità di Pcb consentita negli alimenti. Una scelta, anunciata quindici giorni fa, che aveva già suscitato le proteste degli ambientalisti di tutt'Europa. La proroga è arrivata in seguito agli scandali degli ultimi mesi, che hanno rivelato che anche in Germania, Francia e Olanda i mangimi destinati agli allevamenti sono confezionati utilizzando i liquami provenienti dai mattatoi. Intanto proseguiranno le indagini, in particolare sugli ultimi tre paesi coinvolti nello scandalo. Nonostante la conferma della decisione sul raddoppio del limite il senatore dei Verdi Athos De Luca si è detto ottimista: "Lavoreremo alacremente da oggi sino a quella data per preparare un risultato positivo, ovvero affiché il Comitato scientifico europeo per l'alimentazione umana si pronunci per una riduzione della soglia consentita di Pcb a 100 nanogrammi". |
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SPAGHETTI GENETICAMENTE MODIFICATI A prima vista gli spaghetti sono argomento troppo prosaico per meritare una citazione su "Le Scienze", ma dimostrerò il contrario. La pasta si fa con il grano duro e chi fosse interessato alla pasta può consultare il Registro varietale del grano duro. Tra le varietà considerate appare il "Creso", inscritto nel 1974 e definito "responsabile di una vera e propria rivoluzione agricola in Italia". Nel 1983 la superficie coltivata a Creso in Italia era passata da pochi ettari sperimentali nel 1975 a oltre il 20 per cento del totale, con una produzione di 15 milioni di quintali all'anno. Il valore in moneta corrente in quell'anno era di circa 600 miliardi di lire. Non ho avuto accesso a dati più recenti, ma secondo stime informali l'ascesa del Creso è stata irresistibile. I guai cominciano quando si risale alle origini del Creso, dettagliate in un lavoro scientifico: Il miglioramento genetico del frumento duro: bilancio di un ventennio di attività apparso su l'"Informatore agrario", Verona, 40, n. 29, 1984, e firmato Bozzini, Mosconi, Rossi e Scarascia-Mugnozza. Non senza stupore constato che non di robusti e abbronzati agricoltori si tratta, bensì di noti e stimatissimi ricercatori e che, leggete ed osservate, il Creso è stato sviluppato presso il "Centro di studi nucleari della Casaccia". Nel lavoro, fra l'altro, si sottolinea l'efficacia della mutagenesi, dell'introduzione di nuovo germoplasma e di ibridazioni interspecifiche e intergenetiche, parole che faranno fremere di sdegno i sostenitori delle colture "biologiche". Giro una pagina e leggo che il Creso è un incrocio tra la linea messicana del Cymmit e il mutante del Cappelli Cp B144, sottoposto a lunga serie di prove agronomiche in varie località dell'Italia centrale e ottenuto trattando il Cappelli con raggi X. Per altre varietà, pure in commercio, sono stati utilizzati neutroni termici. Da oltre vent'anni, insomma, gli italiani si nutrono con un OGM, "organismo geneticamente modificato", brevettato e ampliamente commerciato alla luce del sole senza che si siano registrati inconvenienti, anzi con un successo commerciale senza precedenti e di cui non siamo debitori alle multinazionali. Per gli ambientalisti il Creso ha tutte le carte in regola per essere classificato come abominevole e immondo frutto della scienza: è una mutazione indotta artificialmente con radiazione. Non è né "naturale" né "biologico", qualunque cosa significhino queste parole. Peggio ancora, lo hanno mangiato tutti - compresi gli stessi ambientalisti - senza subire danni e, immagino, con gran gusto. Attendo la loro sdegnata reazione. La maggioranza ignorerà questo articolo oppure mi accuserà di "ignobile provocazione", altri proporranno la messa al bando del Creso, impresa ormai disperata, e insinueranno un gigantesco cover up delle multinazionali e dell'ENEA, al loro soldo, per nascondere l'atroce verità: non è vero che il tabacco sia cancerogeno, la colpa è tutta del Creso e chi lo commercia deve essere denunciato alla magistratura. Non si può neppure escludere che il Creso sia responsabile del buco dell'ozono. Altri ancora vuoteranno simbolicamente sacchi di Creso nel Tevere. O forse no: non si nutrono i pesci con cibo mutante, lo faranno in Piazza Navona. Chiudo con l'articolo, perché è ora di pranzo. Adoro gli spaghetti………
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